giovedì 8 marzo 2018

Alfa Romeo 155 V6 TI : L'alba di un nuovo trionfo


Nel 1992 l'Alfa Romeo stava provvedendo a sostituire nel proprio listino la veterana 75 con la nuovissima 155, vettura disegnata da Ercole Spada e Walter de Silva chiamata ad introdurre nel mondo del Biscione la trazione anteriore e le sospensioni con schema a quattro ruote indipendenti.
Per rendere appetibile queste innovazioni introdotte la dirigenza della casa italiana decise di puntare sull'impiego di una variante da corsa della 155  al campionato Deutsche Tourenwagen Meisterschaft.

Tale opzione si concretizzò nel 1993 quando il regolamento del torneo venne modificato per permettere l'iscrizione di autovetture derivate dalla produzione di serie equipaggiate con un propulsore 2.5 e modificabili sotto ogni possibile aspetto per quanto concerneva la componentistica meccanica.

Fu così che i tecnici Alfa Romeo realizzarono una delle loro più grandi creazioni, e cioè la 155 V6 TI. Esteticamente la vettura ricordava la 155 di serie, ma tutta la struttura si basava su di un'elaborato telaio tubolare in acciaio avvolto da una carrozzeria in fibra di carbonio che sfoggiava nuovi elementi aerodinamici e prese d'aria per il raffreddamento delle componenti meccaniche.

Il fondo era stato reso piatto per limitare l'effetto suolo, ma a questo si pose rimedio equipaggiando due enormi spoiler sia nella sezione anteriore che in quella posteriore ed allargando la carreggiata di ben 10 cm.

Cuore meccanico di questo demone rosso a trazione integrale era un propulsore V6 2.5 di derivazione F1 dalla potenza di 420 cv con 294 Nm la cui gestione era affidata ad un cambio sequenziale a sei rapporti. Capace di una velocità massima di 300 km/h con una superlativa accelerazione da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi, la V6 TI era munita di un moderno impianto frenante rappresentato da quattro freni a disco ad alto rendimento prodotti dalla Brembo ed accoppiati ad un sistema ABS realizzato dalla Bosch.

In campionato la squadra capeggiata da Giorgio Pianta dovette vedersela con la pluripremiata Mercedes-Benz 190E 2.5-16 Evo II fresca di vittoria nell'edizione 1992 del DTM, ma nonostante questo si ebbe un trionfo con la conquista di 12 dei 20 stage del torneo e la proclamazione di Nicola Larini come campione. La sua vittoria al Nurburgring fu all'origine di un estasi tra i tifosi della casa italiana che non si riscontrava dalla vittoria di Nuvolari nel 1935 in Formula Grand Prix.

Ebbra di trionfo l'Alfa decise di schierare la 155 V6 TI anche nella stagione 1994 come vettura in forza ai team clienti per supportare la variante potenziata impiegata dalla squadra corse ufficiale, ma l'esito negativo del campionato ne segno il ritiro all'inizio della stagione 1995.

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