Agli inizi degli anni '90 sul mercato automobilistico statunitense l'unica autovettura sportiva ad alte prestazioni era la Chevrolet Corvette C4, la quale non aveva rivali che potessero ostacolare il suo monopolio.O almeno non ne ebbe fino al 1996, anno in cui la Dodge decise di ricavare dalla sua Viper RT/10 una coupè sportiva in grado di annichilire a livello prestazionale qualsiasi mezzo prodotto dalla casa di Detroit.
Denominata Viper GTS, riprendeva la medesima base meccanica della cabriolet da cui deriva ma introduceva alcuni sostanziali aggiornamenti sia a livello estetico che meccanico.
Innanzitutto venne installato un tettuccio rigido con configurazione a doppia bolla per permettere a pilota e passeggero di entrare nell'abitacolo muniti di casco visto che la GTS si prestava molto bene ai Track Day in pista.
Altra novità era l'unità propulsiva che spingeva l'automezzo. Essa era sempre rappresentata da un motore Chrysler V10 8.0 gestito da un cambio manuale a sei marce BorgWarner T-56 derivato dalla RT/10, ma la potenza era stata incrementata fino a 450 cv con coppia di 664 Nm grazie ai miglioramenti apportati dai tecnici della Lamborghini. Ciò si tradusse in una velocità massima di 290 km/h con accellerazione da 0 a 100 Km/h in 4,7 secondi.
La GTS ebbe un successo stratosferico tanto da divenire una delle vetture più iconiche degli anni '90 prima della sua sostituzione nel 2003 con la nuova generazione di Viper.
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