C'era una volta una fabbrica di autovetture sportive fondata dall'ex capo della Audi Sport Roland Gumpert nell'ormai lontano 2001 e produttrice della ormai leggendaria Apollo, una delle migliori supercar realizzate nei primi anni del terzo millennio.
La favola della Gumpert non ebbe però un lieto fine e nel 2013 l'attività andò in liquidazione a causa di varie insolvenze nei pagamenti. Sarebbe stato un peccato però che tutta l'esperienza accumulata in più di un decennio di produzione venisse persa e per questo motivo tre anni dopo l'intera società venne comprata dal consorzio Ideal Team Venture con base ad Hong Kong e venne rinominata "Apollo Automobil".
Gli stessi proprietari del marchio De Tomaso decisero subito di resuscitare le linee produttive e al salone di Ginevra del 2016 mostrarono l'erede naturale della Gumpert Apollo, e cioè la nuovissima Arrow.
La vettura si presentava subito come una supersportiva dall'aerodinamica estremamente curata per assicurare prestazioni di alto livello. Basta su di un telaio monoscocca in fibra di carbonio, pesava appena 1.300 kg ed aveva un'unità propulsiva rappresentata da un motore Audi V8 4.0 Turbo derivato dalla RS6 Avant.
Gestito da un cambio sequenziale CIMA a sette rapporti abbinato ad un differenziale autobloccante Torsen, il propulsore riusciva ad erogare la potenza di 1.000 cv con coppia di 1.003 Nm garantendo una velocità massima di 360 km/h con accelerazione da 0 a 100 km/h in 2,9 secondi.
Per frenare la marcia di questa freccia dell'autostrada venne montato un impianto frenante composto da quattro freni a disco ventilati realizzati dalla AP Racing mentre la maneggevolezza era assicurata da delle sospensioni regolabili elettronicamente con schema a doppio braccio oscillante.
Si è trattato in effetti di un ritorno in pompa magna, ma la Arrow altro non era che un mero antipasto per la successiva Intensa Emozione che avrebbe sconvolto ancora di più per le sue prestazioni.
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