
Cercando anche di svecchiare una linea giudicati da alcuni obsoleta, la direzione alla fine optò per lo sviluppo di una nuova vettura sportiva che fosse meno spartana ma egualmente prestazionale alla 911.
Il progetto venne affidato a Wolfgang Möbius, il quale, collaborando con i designer Ernst Fuhrmann e Anatole Lapine, realizzò nel 1977 la nuova 928, una vettura sportiva che cambiava completamente impostazione rispetto alla sua famosa progenitrice.
Si trattava infatti di un'auto sportiva alimentata da un propulsore V8 4.5 dalla potenza di 245 cv posto nella sezione anteriore mentre la trazione e il cambio erano al retrotreno, configurandosi così con uno schema transaxale.
Gestita da un cambio manuale a cinque rapporti, la 928 era capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 7,6 secondi con velocità massima di 233 km/h. La frenata era affidata a quattro freni a disco, mentre le sospensioni prevedevano lo schema a ruote indipendenti.
La 928 rappresentò la prima Porsche alimentata con un propulsore V8 e i suoi acquirenti apprezzarono particolarmente la comodità di guida e la maggiore cura posta nell'allestimento dell'abitacolo che ora puntava più sul lusso che sulla sportività.
I puristi del marchio storsero il naso in maggioranza però, anche in virtù del fatto che il sound del classico propulsore della 911 raffreddato ad aria non poteva competere con quello generato dal V8 raffreddato ad acqua.
Complici il prezzo di gran lunga superiore alla 911 e il ritiro delle nuove normative sulla sicurezza stradale negli USA, la 928 non divenne mai l'erede della classica sportiva di Stoccarda pur riuscendo a ritagliarsi una buona fetta di mercato rimanendo in produzione per ben 18 anni.
Essa rimane anche l'unica Gran Turismo che abbia mai conquistato il titolo europeo di "Auto dell'anno" nel 1978, a conferma del grande impregno profuso dalla Porsche nella sua realizzazione.
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