Sin dalla fondazione della sua casa automobilistica Ferruccio Lamborghini si era fortemente opposto all'impiego delle proprie autovetture nelle competizioni in quanto le valutava uno spreco di tempo e di fondi.
Nel 1998 la Ford aveva lanciato sul mercato la sua nuova Focus, riscuotendo un successo immaginifico e numerosi premi internazionale tra cui quello di auto dell'anno.
Nel 1999 si era svolta la prima edizione dell'American Le Mans Series e la BMW era riuscita ad imporsi nella categoria GT con la propria M3 E36, ma nella stagione successiva fu la Porsche a spuntarla relegando la casa bavarese al ruolo di comprimaria.
Nel 2005 la FIA prese la decisione di trasformare l'European Touring Car Championship nel risorto World Touring Car Championship, la cui prima ed unica edizione era stata nel 1987 ed aveva visto vincitrice la BMW con la sua leggendaria M3 E30.
Nel 2008 la scuderia tedesca Zakspeed, famosa in tutto il mondo grazie alle sue vetture realizzate per il Gruppo 5 e la Formula 1, versava in cattive acque e per questo motivo tentò di risollevarsi iscrivendosi alla quinta edizione del Superstars Series.
Era il 1988 quando l'Alfa Romeo conquistò con la sua mitica 75 Turbo la sua prima edizione del Campionato Italiano Superturismo, ma nei tre anni successivi la casa lombarda fu costretta a cedere terreno alla più evoluta BMW M3.
La 24 ore di Le Mans del 1982 viene ricordata per l'assoluto dominio che la Porsche impose in tutte le classi dalla partenza alla conclusione della gara, ma durante la competizione ci furono anche altri eventi che fecero storia.
Tra il 1990 e il 1992 la sezione europea della Ford aveva impiegato nel WRC la versione A8 della propria Sierra Cosworth senza però ottenere risultati di rilievo nonostante gli sforzi profusi nell'impresa.
Se si parla di campionati riservati a berline ad alte prestazioni viene subito in mente il tedesco DTM vinto dall'Alfa Romeo con la sua 155 V6 Ti nel 1993, ma anche in Italia si sono fatti diversi tentativi di per emularne il successo in chiave nazionale.
Per le Olimpiadi di Monaco del 1972 la BMW aveva presentato la Turbo, una concept car che doveva mostrare il meglio della tecnologia sviluppata dalla casa tedesca fino ad allora.
Nel 1963 prese piede la collaborazione tra Alfa Romeo e Autodelta per la realizzazione di autovetture da impiegare in vari campionati automobilistici e tra i vari frutti che diede questa cooperazione vi fu la Giulia TZ, la leggendaria Gran Turismo che nelle stagioni 1963 e 1964 ostacolò la Porsche 904 nella lotta per il titolo nella seconda divisione del World Sportscar Championship.
Alla metà degli anni '80 la Nissan aveva cominciato a pianificare la dismissione del marchio Datsun dal proprio listino e la prima ripercussione la si ebbe in ambito sportivo con il pensionamento nel World Rally Championship della Violet GTS.
Nel 1948 la storica e gloriosa Mille Miglia giunse alla sua quindicesima edizione e molte case ormai la impiegavano come vetrina ad alta velocità per pubblicizzare le proprie automobili sportive visto l'incredibile ritorno pubblicitario che la competizione generava.
Fino alla fine degli anni '80 la nipponica Mitsubishi non aveva mai tentato un vero e proprio impiego ufficiale nel World Rally Championship ma per pubblicizzare adeguatamente il lancio della nuova Galant VR-4 di sesta generazione la casa giapponese prese la decisione di impegnarsi attivamente nel campionato.
Per la stagione 1967 del campionato mondiale di Formula 1 il team Honda decise di affidarsi nuovamente alla sua RA273 che si era comportata discretamente nel precedente campionato.
Tra la stagione 1968 e quella 1969 del campionato Trans-Am la Ford subì la tremenda concorrenza della Chevrolet che con la sua Camaro riuscì ad imporsi in entrambe le edizioni senza particolari difficoltà.
Sin dal suo primo ingresso nel campionato di Formula 1 nel 1950 John Cooper ha sempre avuto il chiodo fisso di innovare la meccanica delle vetture del massimo campionato automobilistico trasferendo il propulsore dalla sezione anteriore a quella posteriore per diminuire il peso e migliorare la maneggevolezza.
Agli inizi degli anni '70 Ford e Alfa Romeo spadroneggiavano nell'European Touring Car Championship relegando la BMW ad un semplice ruolo di comprimario, ma la dirigenza della casa bavarese non ci stava a farsi trattare così e nel 1972 decise di ribaltare la situazione a proprio favore.
Nel 1971 l'industria automobilistica statunitense AMC decise di lanciare la seconda generazione della sua Javelin e per dare risalto all'evento si accordò con il team Penske per realizzarne una variante da competizione da impiegare nel campionato Trans-Am.