lunedì 13 giugno 2016

Ferrari 126 C2 : L'ultima corsa della Leggenda


Sono solitamente allegro quando guardo le Ferrari, ma quando mi capita di osservare la 126 C2 mi viene solo un incomparabile tristezza dovuta alla scomparsa del grande Gilles...

Vettura estremamente efficace e competitiva sia dal punto di vista meccanico che aerodinamico, garantì alla Ferrari la vittoria del campionato costruttori; non riuscì però a raggiungere il titolo piloti a causa degli incidenti gravissimi in cui fu coinvolta.

L'aerodinamica della monoposto venne sviluppata con lunghe sedute presso la galleria del vento della Pininfarina; ne risultò una vettura dalle forme morbide e arrotondate, con pance laterali sempre di notevoli dimensioni, inclinate in avanti e dotate di minigonne sul fondo. Il musetto presentava una forma spiovente ed arrotondata, l'ala anteriore era notevolmente rimpicciolita rispetto agli anni precedenti, giacché l'effetto suolo sviluppato dal corpo macchina garantiva da solo una grande deportanza, rendendo superflua tale appendice aerodinamica (che nelle gare più veloci non veniva nemmeno montata).

La 126 C2 sarà l'ultima Ferrari F1 ad effetto suolo (wing car), giacché nel 1983 il regolamento tecnico bandì le cosiddette minigonne, imponendo il fondo piatto alle vetture.

Il motore era ancora una volta un V6 con un angolo tra le bancata di 120°, ulteriormente affinato sotto il profilo dell'affidabilità e della potenza (portata a 580 cavalli) e sovralimentato con due turbocompressori KKK.

A metà stagione 1982, sulla 126 C2 vennero introdotte all'avantreno le sospensioni di tipo pull rod (ideate anni prima da Gordon Murray della Brabham), che sostituirono quelle a bilanciere utilizzate fino ad allora. Questa soluzione all'anteriore sarà poi adottata dalla Ferrari fino alla fine del 1988, ovvero fino al termine della "era del turbo" in Formula 1.

Altra grande innovazione, per la Ferrari, fu il telaio in pannelli di honeycomb di alluminio incollati. Si trattava in realtà di una tecnologia ormai obsolescente, introdotta dalla McLaren nel lontano 1976 con la M26, visto che già dal 1981 la McLaren schierava avveniristici telai in fibra di carbonio, ma comunque un passo in avanti rispetto all'ormai superato telaio tubolare irrigidito da pannelli di alluminio che la Ferrari aveva usato fino al 1981.

Un altro aspetto tecnico rilevante riguardò le gomme: dopo 4 anni di collaborazione con la Michelin, nel 1982 la Ferrari tornò ad utilizzare pneumatici Goodyear.

La stagione 1982 fu segnata da vari dissidi in seno alla Formula 1: tra i più eclatanti vi fu quello legato allo scandalo dei "freni raffreddati ad acqua", inerente ad uno stratagemma messo in atto dalle scuderie inglesi ancora con motore aspirato per barare sul peso e compensare la minore potenza del motore. La Ferrari non fu estranea a tale clima di tensione, come dimostrò l'episodio accaduto al GP di Long Beach: al fine di evidenziare la necessità di una maggiore serietà nell'applicazione del regolamento, la Ferrari presentò un'ala posteriore composta da due alette sovrapposte sfalsate, lunghe ciascuna tanto quanto consentito dal regolamento, ovvero 110 cm, ma disposte in maniera tale da raddoppiare la larghezza della superficie alare totale. La grande competitività della 126 C2, che pure garantì alla Ferrari la vittoria nella coppa costruttori, fu sostanzialmente vanificata dai vari incidenti che la coinvolsero e che spinsero Nelson Piquet a definirla insicura e pericolosa.

Nei primi anni 1980 infatti le vetture da corsa erano ancora ben lungi dall'essere considerate sicure: la robustezza delle scocche era ancora bassa e l'abitacolo delle monoposto non era molto avanzato, con la pedaliera posizionata oltre l'asse anteriore (con grave pericolo per le gambe del pilota in caso di impatto frontale). Altro grave pericolo era costituito dalla tendenza delle wing car a decollare in caso di urto con le ruote di altre vetture: questo fu esattamente ciò che accadde nei due incidenti che costarono la vita a Gilles Villeneuve e posero fine alla carriera di Didier Pironi.

Riguardo la vettura di Gilles, circola voce che il suo relitto sia stato seppellito dalle parti di Fiorano vicino all'autodromo, ma non ci sono prove a sostegno di ciò. Certo, è molto bello però pensare che sia stato fatto, un romantico omaggio fuori dal tempo  ad un campione di altri tempi...



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