Contemporaneamente al lancio della Seven nel 1957 la Lotus decise di proporre sul mercato anche una vettura sportiva in configurazione coupè.
Si trattava della Elite Type 14, piccola auto dalle grandi ambizioni presentata per la prima volta al salone automobilistico di Londra.
Caratteristica peculiare del mezzo era la scocca portante in fibra di vetro costruita attorno al telaio tubolare in acciaio, una soluzione che gli dono un notevole risparmio di peso facendo fermare la bilancia ad appena 504 kg.
Gran parte del peso era da attribuire al motore in alluminio, un piccolo Coventry Climax 1.2 dalla potenza di 72 cv gestito da un cambio manuale a quattro rapporti ed abbinato alla trazione anteriore.
Così configurata la Type 14 era in grado di raggiungere la velocità massima di 180 km/h e per renderla gestibile a tale velocità vennero inserite delle sospensioni con struttura a ruote indipendenti e quattro freni a disco prodotti dalla Girling.
Anche grazie al design estremamente pulito ed aerodinamico la Elite cominciò ad avere un buon successo commerciale ma il tutto rischiò di andare a monte a causa di alcuni difetti di fabbricazione.
In primis la scocca portante non era stata realizzata in maniera precisa ed era soggetta a rotture mentre l'impianto elettrico fornito dalla Lucas aveva la fastidiosa tendenza a guastarsi.
Ciò indusse la dirigenza della casa britannica a progettarne una variante migliorata che colmasse queste lacune e fu così che nel 1960, dopo appena 280 esemplari prodotti, venne lanciata la rinnovata Elite S2.
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