Fino alla fine degli anni '80 la nipponica Mitsubishi non aveva mai tentato un vero e proprio impiego ufficiale nel World Rally Championship ma per pubblicizzare adeguatamente il lancio della nuova Galant VR-4 di sesta generazione la casa giapponese prese la decisione di impegnarsi attivamente nel campionato.
Realizzata dalla Ralliart sotto la supervisione del progettista Allan Wilkinson, la vettura si differenziava esteticamente dal modello di serie per delle nuove minigonne laterali e per un piccolo spoiler posto sul bagagliaio posteriore.
Le sospensioni vennero aggiornate per reggere ai fondi sconnessi dei vari tracciati adottando lo schema multi link nella sezione posteriore mentre all'anteriore venne sistemata una struttura Macpherson. Gli interni vennero completamente spogliati per far posto alla minimalista strumentazione da gara, al roll-bar di sicurezza e ai sedili sportivi per pilota e copilota.
La struttura della Galant si fondava su di un telaio monoscocca in acciaio e l'impianto frenante era rappresentato da un sistema misto che comprendeva due freni a disco all'anteriore e due freni a tamburo al posteriore.
Come propulsore abbinato alla trazione integrale a quattro ruote sterzanti venne montato un 4G63T 2.0 gestito da un cambio manuale a quattro rapporti che era in grado di erogare la potenza di 295 cv con 400 Nm di coppia.
Portata in gara da numerosi piloti tra la stagione 1988 e quella 1992, la Galant VR-4 Ralliart si dimostrò una vettura con un ottimo potenziale vincendo sei tappe ed ottenendo 14 podi, garantendo alla Mitsubishi il 3 posto in classifica costruttori nei campionati 1990 e 1991.
A causa della sua pesantezza strutturale venne ritirata alla fine della stagione 1992 ma i dati raccolti sulle sue prestazioni furono fondamentali per sviluppare la leggendaria Lancer Evolution.
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