martedì 11 settembre 2018

Alfa Romeo BAT 9 : Estrema ma non eccesiva


Nel 1953 la carrozzeria Bertone, su commissione della Alfa Romeo, aveva sconvolto il mondo dell'automotive presentando la BAT 5, autovettura sportiva dal design estremo volto alla ricerca della miglior aerodinamicità possibile.
Non da meno fu la successiva BAT 7 del 1954, la quale esasperò ancora di più le linee aerodinamiche tanto da ottenere un coefficiente aerodinamico pari a 0,19 CX.

Molti si chiesero però se un mezzo del genere potesse mai essere messo in produzione di serie e per questo motivo la carrozzeria Bertone, per il salone automobilistico di Torino del 1955, decise di realizzare una possibile variante stradale della BAT 7 denominata BAT 9.

Basata come sempre sulla meccanica dell'Alfa Romeo 1900, la nuova concept car era motorizzata con un propulsore 4 cilindri 2.0 dalla potenza di 115 cv gestito da un cambio manuale a cinque rapporti. Così configurata l'auto era in grado di raggiungere la velocità massima di 180 km/h, un valore inferiore rispetto alle precedente BAT 7 di circa 21 km/h.

Il design fu particolarmente ingentilito in quanto sparirono le enormi pinne aerodinamiche posteriori sostituite da delle versioni più piccole che si rifacevano alle classiche berline statunitensi.

Anche la sezione anteriore venne modificata con l'introduzione del classico scudo Alfa Romeo nella sezione centrale. Accanto ad esso vennero posizionate due prese d'aria di piccole dimensioni e l'impianto di illuminazione rappresentato da due fari fissi posti sotto delle coperture in plexiglas all'interno dei parafanghi.

Furono infine modificati i passaruota, resi meno avvolgenti rispetto ai precedenti modelli in modo da rendere più facile lo smontaggio delle ruote.

Sebbene la BAT 9 riscosse l'ennesimo grande successo, la dirigenza della casa milanese non si espresse favorevole ad una sua produzione in serie e rimase allo stadio di concept car.

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