mercoledì 27 giugno 2018

Audi Le Mans quattro : L'inizio di un nuovo mito


Agli inizi del terzo millennio l'Audi sfornò una dietro l'altra una lunga serie di concept car che anticipavano più o meno quelle che sarebbero state le linee dei futuri mezzi prodotti dalla casa di Ingolstadt.
Tra le tante vi fu anche la Le Mans quattro, supercar a motore centrale che raccoglieva l'eredità delle precedenti Avus e Rosemeyer e proponeva soluzioni all'avanguardia.

Progettata assieme alla Lamborghini, la vettura venne presentata al salone automobilistico di Francoforte del 2003 stupendo altamente sia il pubblico che la stampa specializzata.

Il nome era un omaggio alle tre edizioni della classica 24 Ore di Le Mans vinte dalla squadra tedesca nei tre anni precedenti e a livello meccanico la vettura presentava soluzioni all'avanguardia.

La carrozzeria in carbonio e alluminio poggiava su di un telaio spaceframe ricavato dalla Lamborghini Gallardo e dal medesimo mezzo era derivato il propulsore che spingeva il veicolo, un V10 5.0 dalla potenza di 510 cv con coppia di 750 Nm gestito da un cambio sequenziale a sei rapporti.

Tale configurazione garantiva un accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi con una velocità massima di 345 km/h. Per garantire una buona manovrabilità con prestazioni così elevate i tecnici teutonici installarono sulla vettura la leggendaria trazione integrale quattro e le sospensioni adattive MagneRide derivate dalle ultime versioni dell'Audi TT.

Dulcis in fundo il mezzo era stato equipaggiato con un nuovo sistema di illuminazione al LED che garantiva una visione notturna estremamente più accurata rispetto a quella ottenuta impiegando i fari alogeni .

La Le Mans fu così apprezzata che alla fine l'Audi decise di metterla in produzione di serie tre anni dopo con l'iconico nome di R8.

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