mercoledì 20 giugno 2018

Lancia 037 : Sfida all'integrale


Ci fu un lungo periodo in cui le competizioni rallistiche furono appannaggio delle vetture a trazione posteriore, ma quel tempo giunse al termine nei primi anni '80 con l'avvento dei nuovi mostri a trazione integrale capaci di erogare potenze elevatissime su tutte e quattro le ruote.
In casa Lancia però pensarono che tale innovazione potesse aspettare e per il WRC del 1982 decisero di mettere in campo una degna erede della mitica Stratos che andasse al contempo a sostituire la Fiat 131 Abarth dominatrice dei campionati 1977, 1978 e 1980.

Nacque così la 037, sportiva ad elevatissime prestazioni prodotta in 200 esemplari stradali necessari per l'omologazione nel Gruppo B.

Derivata dal prototipo Lancia/Abarth SE037 progettato da Sergio Limone, venne presentata per la prima volta al salone automobilistico di Torino del 1982 e si mostrava come un mezzo costruito sfruttando le ampie conoscenze tecniche di Lancia, Abarth, Dallara e Pininfarina.

L'intero veicolo fu progettato dalla Abarth, la carrozzeria in fibra di vetro fu messa a punto dalla Pininfarina ed il telaio a scocca portante in acciaio venne elaborato dalla Dallara partendo da quello già realizzato in precedenza per la Lancia Beta Montecarlo Turbo.

Cuore della 037 era un motore Abarth 2.0 dotato di compressore Volumex e gestito da un cambio manuale ZF manuale a cinque marce in grado di erogare la potenza di 205 cv con coppia di 226 Nm.
Grazie anche all'impiego di un carburatore a doppio corpo Weber l'erede della Stratos era in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,8 secondi con una velocità massima di 225 km/h.

Grazie all'innesto delle sospensioni a quadrilatero la 037 riuscì ad essere un'ottima vettura sportiva nonostante non avesse avuto un buon successo commerciale inizialmente. Anche se tutto ciò cambiò quando la variante da competizione conquistò il mondiale del 1983, rendendo la variante stradale gettonatissima dai collezionisti del mitico marchio italiano.

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