mercoledì 22 agosto 2018

Aston Martin One-77 : La furia inglese

Nel 2008 la vettura più prestazionale in listino alla Aston Martin era la DBS forte di un motore V12 da 510 cv di potenza. La dirigenza della casa britannica voleva però offrire alla propria clientela qualcosa di più particolare e ricercato, tanto da decidere nel 2009 di lanciare una nuova supercar dalle prestazioni assolutamente senza compromessi.
Denominata One-77 per via del numero degli esemplari prodotti, venne disegnata da Marek Reichman e fu presentata al salone automobilistico di Ginevra.

Per renderla maneggevole e prestazionale il telaio monoscocca venne costruito in carbonio mentre la carrozzeria venne realizzata in alluminio. Per aumentare l'aerodinamicità del mezzo venne installato uno spoiler a geometria variabile nella sezione posteriore, il quale aveva anche il compito di supportare l'impianto frenante composto da quattro freni a disco carboceramici raffreddati ad aria in caso di brusca frenata.

Sotto il cofano pulsava un propulsore V12 7.3 gestito da un cambio automatico a sei rapporti in grado di erogare la potenza di 750 cv con 750 Nm di coppia. Così configurata l'unità propulsiva era capace di spingere la One-77 fino alla velocità massima di 350 Km/h , con un accelerazione da 0 a 100 Km/h in 3,7 secondi.

La gestione del mezzo ad elevate velocità venne agevolata impiantando numerosi aiuti alla guida tra cui l'ABS (Antilock Braking System), il DSC (Dinamic Stability Control), l'EBD (Electronic Brakeforce Distribuition) e l'EBA (Emergency Brake Assist), nonché l'onnipresente Traction Control.

Le sospensioni erano a ruote indipendenti con doppio braccio oscillante che incorporava barre anti rollio, tiranti e molle elicoidali regolabili in estensione.

Prodotta fino al 2012, venne successivamente sostituita in listino dalla mastodontica Vulcan nel 2015.

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