mercoledì 8 agosto 2018

Ford Focus I WRC : La fragilità dell'ovale blu



Nel 1998 la Ford aveva lanciato sul mercato la sua nuova Focus, riscuotendo un successo immaginifico e numerosi premi internazionale tra cui quello di auto dell'anno.
Per questo motivo la dirigenza della casa statunitense decise di farne allestire una variante da rally dal preparatore M-Sport in modo da sostituire la Escort WRC, vettura che non aveva soddisfatto le aspettative in gara.

La nuova auto progettata da Christian Loriaux riprendeva il design della versione di serie ma presentava tutta una serie di aggiornamenti meccanici per consentirle di affrontare i variegati percorsi del WRC.

Gli interni erano stati completamente smontati per far posto al roll-bar di sicurezza, le sospensioni e l'impianto frenante di serie erano stati cambiati con dei modelli ad alto rendimento appositamente preparati e i cerchi in lega erano stati forniti dalla O-Z Racing. Il tutto era condito dalla bellissima livrea Martini Racing che già in precedenza aveva trovato posto sulla Escort.

Sotto il cofano trovava posto un propulsore 2.0 gestito da un cambio sequenziale a sei rapporti capace di erogare la potenza di 300 cv con coppia di 550 Nm.

Il debutto avvenne nel 1999, Ford scelse come prima guida l'asso scozzese Colin McRae, affiancato da Simon Jean-Joseph nelle gare su asfalto, da Thomas Rådström nelle gare su terra e da un ancora giovanissimo Petter Solberg che fece qualche gara per fare esperienza, portando comunque punti preziosi alla squadra nel Mondiale Costruttori.

La vettura esordì nel Rally di Monte Carlo dove si dimostrò subito veloce e competitiva. McRae si piazzò terzo ma sia lui che Jean-Joseph vennero squalificati perché la pompa dell'acqua non era conforme al regolamento FIA. Nel Rally successivo, in Svezia, Thomas Radstrom ottenne il terzo posto assoluto e quindi il primo vero podio della Focus. Nella gara successiva, il Safari Rally, McRae ottenne una schiacciante vittoria con oltre 15 minuti di vantaggio su Didier Auriol; si ripeté nel Rally del Portogallo, ma nelle seguenti gare dell'anno l'unico risultato in zona punti venne portato dal suo 4º posto in Corsica. Tantissimi furono gli incidenti e i guasti. Nel Rally di Cina McRae e Radstrom si ritirarono nella stessa curva nella prima prova speciale del rally, entrambi per la rottura del semiasse anteriore destro. McRae terminò la stagione con un misero 6º posto nel campionato piloti.

Nel 2000 il team ingaggiò il vice campione dell'anno precedente Carlos Sainz, riuscendo così a schierare due prime guide (Sainz e Mcrae) nel proprio team e potendo così puntare al titolo costruttori. La Focus si dimostrò però ancora poco affidabile, lasciando spesso a piedi McRae e Sainz. Nonostante tutto però arrivarono tre successi (due per McRae e uno per Sainz) e la Ford si piazzò seconda nel campionato costruttori.

Nel 2001 iniziò finalmente a vedersi il vero valore della nuova vettura. Nonostante un inizio di stagione non proprio brillante, McRae arrivò all'ultima gara in testa al campionato, sprecando però tutto con un incidente. Anche Sainz arrivò all'ultima gara ancora in lotta per il titolo ma anche lui uscì di strada.

Il 2002 fu un anno di transizione per la Ford. Per Sainz e McRae è l'ultima stagione sotto la corte dell'ovale blu e i due top driver vennero affiancati dai due piloti su cui la Ford aveva scelto di puntare per il futuro: l'estone Markko Märtin e il belga François Duval. Durante l'anno McRae ottenne le sue due ultime vittorie in carriera (in Grecia e in Kenya), mentre a Sainz venne assegnata a tavolino la vittoria in Argentina dopo la squalifica delle Peugeot di Burns e Gronholm. Sainz terminò la stagione al terzo posto, appena davanti al compagno di squadra McRae (che nel finale di stagione aveva cambiato navigatore, passando da Nicky Grist a Derek Ringer, co-pilota col quale vinse il mondiale del 1995 con la Subaru).

A fine stagione la Ford perse la sponsorizzazione Martini e ciò indusse la casa americana a sostituire il mezzo con la nuova Focus RS WRC.

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